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Radiografia dell’autorità ecclesiale(la sponsale).
Sesto anello egoisticale: il monopolio del potere.
Monopolio sacramentale.
Monopolio sessual-sponsal-coniugale.
La vita potenziale viene venduta: la prostituzione.

Dalla vita attuale, espropriabile forzatamente nella sua
gestione, schiavizzabile e quindi vendibile, passiamo alla
vita potenziale. Il suo stato naturale è il grembo della
donna. Sta dilagando una figura di donna sempre esistita:
la donna della prostituzione: è proprio della prostituta il
prostituirsi.
1) Il termine: prostituta: viene dal latino. Si compone di
una preposizione: pro: a favore di; e del verbo: sto: mi
pongo. Congiunti mi danno: mi pongo in favore di uno.
È la donna, libera o sposata, che si pone al servizio dell’uomo.
Prostituzione: è il mettersi della donna a disposizione
dell’uomo disposto a compensare in denaro la
sua prestazione sessuale.
2) L’arma usata: dispone di un’arma potentissima che ha
dalla natura: la sua forza di attrazione. È il suo fascino
che colpisce l’uomo, lo calamita, lo attrae, lo aspira a
sé, suscitandogli una brama difficilmente domabile. È
la seduzione naturale della donna. Inoltre, la donna
bene coadiuvata dall’arte della moda e dall’arte del
trucco corporale e dalle sue blandizie formali, si dà da
fare in tempo e soldi per potenziare la sua forza di attrazione.
Si ha così il fascino artificiale poggiante sul
naturale. Sa bene che i soldi impiegati rientreranno per
via virile.
3) Cosa vuole la prostituta: vende e si fa pagare varie voci
che entrano a comporre il suo compenso per le prestazioni
sessuali.
a) Si fa pagare la sua attrazione sessuale. La naturale
però non è sua, ma viene elargita da natura, che è
figlia di Dio. E Dio se ne serve per accoppiare uomo
e donna secondo un suo disegno. Lei la vuole come
se fosse sua. Inoltre, l’attrazione artificiale è tutta
una costruzione abusiva: poggia sulla naturale che
non è sua e mira a violentare il disegno di Dio.
b) Il fascino della donna accende nell’uomo il movimento
estatico che lo conduce verso l’estasi sessuale.
Tale estasi esige il possesso pieno, se pur momentaneo
della donna. La donna glielo cede espropriandosi
e passando in schiavitù dell’uomo. Un rischio
forte per la donna e se lo fa giustamente pagare. Si fa
pagare la sua schiavitù. È la voce più forte del suo
compenso.
c) La donna posseduta viene frugata in tutte le sue
componenti fisiche e sessuali, e l’uomo vi si butta
bramosamente e ne ottiene la mozione del suo piacere
sessuale. La mozione del piacere è vicendevole,
ma non vi è passaggio dall’uno all’altro: è strettamente
personale. Per cui la mozione piacerale non
meriterebbe alcun compenso.
d) La mozione piacerale coincide perfettamente col
movimento della vita. Ma quel movimento viene
accuratamente deviato, in modo da impedire la sua
accensione. Dove si manda la vita potenziale? La si
manda al macero. È la macerazione della vita che la
donna si fa pagare, come un Comune che si fa pagare
per portare al macero i rifiuti delle famiglie.
A conclusione: un compenso potrebbe spettarle per la sua
messa in schiavitù momentanea e per la macerazione della
vita. Bastano però queste due voci perché una simile
donna alla fin fine scateni il disprezzo dell’uomo che economicamente
squartato e profondamente nauseato da tale
degradazione umana, a un certo momento te la afferri per
la gola, te la stringa nella morsa dell’odio fino a farle sputar
fuori i soldi insieme alla vita e poi te la butti in una
fogna o in una discarica.
Ce n’è abbastanza per capire a quale schiavitù infernale il
Padre si lascia trascinare per volontà sacrificale. Il più
delle volte, mentre il corpo esangue della prostituta va a
finire in una fogna, il Padre insieme con quella creatura va
a finire nella fogna infernale per sempre.
Talora, e speriamo frequentemente, il Padre passionario ti
ripesca dal di dentro quella creatura e ne fa uno spirito
eletto per il cielo. Lo fece pure Gesù con una povera prostituta,
dalla quale fa uscire sette demoni e te la riporta alla
santità: santa Maria Maddalena. C’è una madre da sollecitare:
Maria, perché riduca, limiti il più possibile il fenomeno
dilagante della prostituzione, infamante la donna e
dilaniante l’umanità.

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