La Concezione:intatta la sua,contraffatta la mia


La Concezione intatta della Beata Vergine Maria

Per parlare di concezione occorre prima conoscerne il
significato per capirne il contenuto. Il termine concezione
deriva dalla lingua latina e si compone di una preposizione
messa prima: ‘cum’ che equivale a ‘con’.
Si compone pure di un verbo che suona così: ‘incipium’:
participio passato del verbo incipio. Messi insieme danno:
incominciato con. Si sottintende un due: incominciato con
due. Quali i due? I due genitori non solo uniti, ma coniugati,
onde il nome di coniugi.
Fin qui parliamo della concezione umana. (Cosa mi ha
dato) La concezione umana mi ha dato un corpo animato,
dalla forma piccolissima: un concentrato sommo di potenzialità
vitali umane che nella loro evoluzione seguono un
programma già tracciato: codice genetico: DNA.
In nove mesi nel grembo materno quel programma si è
svolto perfettamente fino al suo compimento finale: ed
ecco la nascita. Ma io non sono solamente corpo animato:
sono anche spirito creato. Per ottenerlo non è bastato il
coniugio dei genitori.
Mi hanno dato un corpo, non uno spirito. Il Padre l’ha
fatto essere e me lo ha donato. Un dono grande che forma
la ricchezza dell’uomo e lo pone come re del creato.
L’uomo intelligente.
Il fideato si ferma qui. Solo il Visuato Paterno mi ha
mostrato quello che era celato.
Il Padre mi ha voluto un essere errante su questa terra, ma
mi ha agganciato a sé in modo insolubile: non si scioglierà
mai più. Col mio spirito creato, parte un raggio divino
di amore sacrificale Paterno.
Espropriato, mi si cede da vivere, anche pronto a morire.
Il suo Agente me lo unisce con una concezione battesimale
cresimata. Il vero Battesimo è cresimato. Così sono
incominciato nel grembo di mia madre; sull’umana concezione
si inserisce la divina Paterna.
Come sono incominciato io, così pure è incominciata
Maria. Diversi i genitori: per lei, Gioachino e Anna; per
me... La differenza sostanziale si pone immediatamente: la
sua intatta, la mia contraffatta.
1) Intatta: non raggiunta dal tocco infernale. Satana prontamente
allunga la sua mano per effettuarne la presa.
Tenta e ritenta, ma la presa non gli riesce. Il raggio divino
di amore sacrificale Paterno rimane intatto. Perché
questo? Perché Maria era chiamata a un sacrificale terrestre
e celeste unico ed esclusivo. Per questo l’amore
sacrificale suo non subisce inquinamento egoisticale.
Maria visuata a 13 anni può gridare a se stessa: di grazia
sono piena!
2) Non così la mia. Lo Pneuma me l’ha fatta visuata.
Satana su di me incominciato, allunga la mano, mi
afferra, fa scoccare la scintilla dell’istinto, mi blocca
l’amore Paterno su di me e ne fa amore egoisticale; gli
impone a Lui e allo Pneuma la forma dell’istinto. Mi
mette in malattia pneumatica, e mi avvia inesorabilmente
alla morte dell’amore. Così la mia concezione
l’ha contraffatta: l’ha messa contro di me.
Perché questo?
1) Perché il Padre è amore sacrificale e ama piccolare
nella sua creatura, nel tempo e talora anche nell’eterno.
2) In più, vuole per accettazione il suo sacrificale per
suscitare il mio, senza del quale la morte dell’amore si
farebbe eternale.
Chi mai può riuscire a dire di no allo scatto automatico
dell’amore egoisticale che mi fa prendere tutto il piacerale
e mi fa odiare tutto l’inimicale? Ecco per noi la potenza
di Maria: la madre dell’amore sacrificale Figliale, che
in quell’Amore può tutto.
Se nel sacrificale la cerchiamo egoisticamente per essere
liberati, la troveremo sicuramente, me se la cerchiamo nel
nostro sacrificale perché ci aiuti a viverlo alla maniera
divina: con devoto silenzioso amore sacrificale, è certissimo
che sarà tutta per noi. Lasciamo pure una devozione
errata e puntiamo su quella centrata.

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