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Radiografia dell’autorità ecclesiale.
Sesto anello egoisticale: il monopolio del potere.
Monopolio sacramentale.
Monopolio sessual-sponsal-coniugale.

Autorità sponsale giusta è la cristiana. Vissuto concordemente
l’amore sacrificale nella fase formativa, ci si unisce
congiungendo il duplice amore. Ma di fatto anche i cristiani
si uniscono congiungendo l’amore egoisticale. Unione
vera, anche se sbagliata. Sacramento vero: non dativo né
manifestativo di amore sacrificale, ma solo manifestativo
di amore egoisticale. Quello che si fa nella fase formativa,
lo si prosegue nella fase sponsale.
1) Nella formativa vige una regola egoisticale: costruire,
sviluppare e conservare solidamente una armonia
fidanzale egoisticale. La si ottiene con uno sforzo
gigantesco per piacersi sempre, in tutto e dappertutto
(con ogni mezzo), in tutti i modi.
2) La regola prosegue nella fase sponsale e impegna fortemente
ambedue gli sposi.
*) Impegna l’uomo: è da lui che parte l’iniziativa.
1) Sa che alla donna piace regnare: la chiamano la regina
della casa. Non c’è che approntare una sconvolgente
reggia satura di ogni conforto e perfetta nella sua funzionalità,
senza trascurare l’aggiornamento dei nuovi
stili abitativi.
2) Sa che alla donna piace pavoneggiare: è il suo piacerale
del vestire, lussuoso e sgargiante.
3) Sa che alla donna piace brillare: ed eccolo pronto a
indorarla con anelli, con bracciali d’oro, con collane
fluenti, con diamanti sfavillanti.
4) Sa che la donna ama le comparse: il piacerale dello
sfoggiare complimentato; sempre la accompagna nei
ritrovi mondani, nei luoghi di svariati e allettanti divertimenti:
i viaggi, le crociere, le vacanze svariatissime,
animate da novità sempre più attraenti.
**) Impegna la donna: lei conosce bene il piacerale virile.
1) Sa che l’uomo ama la tavola sontuosa: è il piacerale del
mangiare e del bere, e si fa specializzata nell’arte culinaria.
2) Sa che l’uomo ama amicare: accoglienza festosa, corteggiamento
raffinato, servizio impeccabile a lui riservato.
3) Sa che l’uomo ama carrierare: e la donna si sprofonda
in ammirazione, lodi e complimenti.
Si costruisce così l’armonia sponsale egoisticale. Due
sono le estasi che la alimentano:
1) L’estasi sessuale sponsale: non ci si oppone mai, ma si
consente supinamente anche quando si va a frugare
fino in fondo per sfruttare il residuato del potenziale
sessuale femmineo e procurarsi un’estasi che ha il suo
rinnovo continuo.
2) L’estasi morale: intesa gioiosa e perfetta in tutti i settori
del piacerale della vita. Un piacerale questo che non
ama lesinare nell’impiego di enormi capitali, senza
molti riguardi all’economia famigliare.
Le due estasi fanno convinta la coppia che questa è la via
giusta e sicura per dare stabilità all’unione sponsale.
Desideri soddisfatti, anzi prevenuti e suscitati. Ma questo
non è mai estinto, né mai sarà. È la via maestra che conduce
inesorabilmente e irrimediabilmente alla spaccatura
e alla frantumazione dell’unità sponsale. Infatti la carica
sessuale si esaurisce, non solo per l’avanzare degli anni,
ma se ne accelera il suo esaurimento proprio con lo sfruttamento
intensivo.
L’estasi morale poi fa scoppiare problemi così pesanti e
scoperte così amareggianti da accelerare il suo crollo. Le
scoperte più amare si fanno nel campo della astuzia dei
compromessi e degli infingimenti.
Una armonia composta con l’impiego della morte dell’amore
(amore egoisticale) non può che dare frutti amari
e velenosi. Via che conduce inesorabilmente alla separazione
e al divorzio.
Dobbiamo dire che ai nostri giorni il Padre prende di mira
proprio la comunione egoisticale in tutte le sue forme.
Gesù stesso aveva ammonito i suoi discepoli a non coltivare
la comunione egoisticale con alcuno. ‘Chi ama il
padre, la madre più di me, non è degno di me. Chi non
odia la moglie, il marito non può essere mio discepolo’.
Ma le varie forme di comunione egoisticale hanno potuto
svilupparsi, affermarsi e solidificarsi. In un ambiente
famigliare chiuso, ambiente famigliare che non solo si è
aperto, ma si è spalancato. Ai nostri giorni la prima a saltare
è la comunione figliale: i figli molto presto bruciano
quella comunione e si pongono come i sacrificatori dei
genitori, che non capiscono la loro funzione voluta dal
Padre: far vacillare e crollare la comunione genitoriale.
Alla donna di oggi, lo stesso Padre assegna il compito di
minare e far saltare la comunione sponsale. È giunta l’ora
della messa allo scoperto di una egoisticale comunione
creaturale, che trasforma in comunione di morte quella
creatorale. Segni profeticali composti dal Padre, per
volontà sua di accettazione sacrificale e inviati ai cultori
della comunione egoisticale, perché riconoscenti, ne
accettino almeno la frantumazione modo divino: con
devoto, silenzioso amore sacrificale.

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