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Radiografia dell’autorità ecclesiale.
Sesto anello egoisticale: il monopolio del potere.
Monopolio sacramentale. Monopolio sessual-sponsalconiugale.

Dalla fase formativa, la coppia passa alla celebrativa. È
esaltazione pubblica e solenne. Di che cosa? Le componenti
della celebrazione:
a) La cosa da esaltare: l’amore benefical-sacrificale.
Con questo amore ci si vuole bene fino a lasciarsi
sacrificare. Alla celebrazione ognuno giunge col suo
carico di amore. Occorre passare alla seconda componente:
b) La congiunzione da effettuare. Perché la congiunzione?
Perché l’amore sacrificale è strettamente personale.
Il possesso personale del raggio divino viene
stabilito da un passaggio di proprietà. Il raggio di
amore, sia Paterno che Figliale, espropriandosi
passa in proprietà della creatura e gli si dà da vivere
al sacrificale. Così il raggio risulta mio, solo mio,
non di altri, e solamente io ne posso vivere. Neppure
lo posso cedere ad altri: incedibile e intransitivo.
Data questa proprietà personale, è necessaria la congiunzione
effettuata da ambedue.
Che azione è quella che congiunge? Con una azione destinativa.
Tutto l’amore benefical-sacrificale che si è
coscienziato, lo si mette a totale disposizione dell’altro,
per sempre: ti amo fino a lasciarmi sacrificare.
Nasce così l’unione matrimoniale che immette in uno
stato di unità.
L’amore beneficale può realizzare l’unità matrimoniale.
Ma per garantire l’indissolubilità, quale Dio l’ha voluta,
occorre assolutamente l’amore sacrificale.
Allora si ha un solo matrimonio, e che non si scioglie mai
più se non con la morte.
La congiunzione indissolubile a chi la si deve attribuire?
Alla coppia o a Dio? Perché Gesù nel Vangelo sembra che
la attribuisca solo a Dio.
Sicuramente la congiunzione è un libero atto umano: ‘Io
prendo te come mia sposa... come mio sposo’. Ma cosa
impiega la coppia per effettuare la sua congiunzione?
Impiega l’amore sacrificale che Dio ha messo a sua disposizione,
dandosi da vivere al sacrificale.
È dunque Dio che congiunge: ‘L’uomo dunque non separi
quello che Dio ha congiunto’. Importante pure sapere
quale forma può assumere la congiunzione matrimoniale.
Esistono due forme di unione: la concezionale e la comunionale
interpersonale.
1) La forma concezionale: è la più perfetta, perché se ne
ha una unione inscindibile. Cosa avviene nella concezione
umana? Avviene che l’elemento maschile si
fonde con quello femminile. Sboccia così un essere
umano in cui i due elementi non si possono più sciogliere.
I due elementi vanno in unità irreversibile: è
l’unità del nuovo essere. Identica cosa avviene nella
concezione divina Paterna.
Al mio incominciare, un raggio divino di amore
Paterno, espropriato mi si è ceduto da vivere al sacrificale,
con una concezione battesimale cresimata inconscia.
Sia che io ne viva sacrificalmente, sia che io ne
viva egoisticamente, l’unità posta in essere si trasferisce
nel fare, per confluire nel diventare.
Diventeremo comunione di vita o comunione di morte
eternali. Quello che il Padre vuole, lo Pneuma lo fa essere.
Anche il Figlio da sempre ambisce a questa unione
concezionale. Ma nei primi 20 secoli di Chiesa cristiana
ha potuto realizzare solamente una unità morale o accidentale,
mediante l’influsso morale effettuato sulla mente
e sull’azione umana. Per il Figlio questa è un’ora tragica.
Quell’unione che ha realizzato con le fede operosa, si va
sgretolando, perché la Chiesa si va sfideando e smoralizzando.
Ma è giunta l’ora, ed è questa, nella quale mediante
il Visuato Paterno, anche il Figlio da esso visualizzato,
potrà avviare con i suoi una unità concezionale.
2) Alla coppia è consentita solo una unità comunionale.
Non è consentita la concezionale. Non si danno sposi
pneumaticamente siamesi. I fratelli siamesi vengono a
formarsi nel grembo materno così congiunti, da non
potersi separare, se non con un delicatissimo intervento
chirurgico. Gli sposi si uniscono sono con una comunione
morale. Reciprocamente si mettono a disposizione
la carica di amore sacrificale coscienziato. Non è
sicuramente somma e non è uguale. Inoltre ognuno
continua a essere insidiato dalla continua emissione di
gas egoisticali presenti e operanti istintivamente. Per
non vedersi ridurre magari all’estremo l’amore accumulato,
occorre provvedere celermente alla sua alimentazione.
I mezzi a disposizione: manducazione del suo
sacrificale crociale (corpo dissanguato). La digestione
della Parola spiritata al sacrificale. La Medicazione
volta a guidare alla applicazione pratica del sacrificale.
Senza l’uso di mezzi efficaci lo stesso matrimonio cristiano
partito bene finisce male, come il matrimonio
pagano che male inizia, peggio si conchiude.

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